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Scoprire come funzionano le cose è sempre stata una specie di ossessione per me fin da piccolo.
Dovevo capire il funzionamento di tutti i meccanismi, dai più semplici ai più complessi. Forse è per
questo che mi sono innamorato della colonna vertebrale e di tutti gli aspetti e le implicazioni della
sua meccanica.

Al giorno d’oggi la mentalità generale è “usare finché funziona e chiamare l’assistenza solo in caso
di rottura”. Per certe cose potrà anche andare bene, ma è il peggior atteggiamento che si possa
avere quando si tratta della salute, in particolare della salute del collo e della colonna vertebrale. Il
nostro corpo è come una macchina. Fareste controllare la vostra macchina dal meccanico solo e
soltanto quando questa vi lascia a piedi o se il motore si mette a fumare nel bel mezzo di un lungo
viaggio? Dubito che chiunque pensi che questo sia il giusto modo di trattare la propria automobile.
Altrettanto dovremmo fare per la nostra colonna vertebrale.

Quando vogliamo capire perché soffriamo dei disturbi cronici che ci affliggono, è importante
capire il meccanismo con il quale si generano. Non si possono derubricare i sintomi a mera
conseguenza dell’età, del peso, del sesso ecc.

Non mi stancherò mai di spiegare come si arriva alle protrusioni, alle ernie e ai disturbi della
colonna. La colonna vertebrale fa da fondamenta per il nostro corpo. Il suo assetto deve
essere entro determinati parametri perché sia fisiologicamente corretta. I parametri di
adeguatezza, o di riferimento, sono importanti come lo sono i valori minimi/massimi per la
pressione dei pneumatici della macchina o quelli dei componenti ematici quando facciamo gli
esami del sangue. La colonna deve avere tre curve e i gradi di curvatura devono esser entro
determinati parametri. Qualsiasi deviazione dalla curvatura normale per un periodo di tempo
protratto è campo fertile per conseguenze disastrose. Se facciamo un paragone con la pressione
sanguigna, se la pressione fosse alta per un giorno non sarebbe preoccupante, ma se lo fosse per
un lungo periodo, provocherebbe un’anomalia funzionale nel sistema circolatorio come nel sistema
cardiovascolare e condurrebbe ad una conseguente patologia. Per prevenire una tale patologia,
dobbiamo mantenere la pressione nella gamma di valori corretti. Allo stesso modo, se la struttura
della mia colonna ed i suoi componenti neurologici rimangono continuativamente al di fuori della
gamma di parametri corretti, questo può portare a disturbi secondari (cioè conseguenti) quali
dolore, deterioramento delle vertebre, osteofiti, protrusioni discali ed ernie, solo per fare alcuni
esempi.

Queste condizioni di anomalia della colonna possono condurre ad ulteriori problemi come formicolii
nelle mani e nelle gambe e tendono ad aggravarsi fino a provocare patologie come tunnel carpale
o sciatalgia. In genere questi disturbi secondari vengono trattati con farmaci e se questo non basta
vengono prescritte varie terapie che sono mirate ai sintomi, cioè il livello superficiale del problema.
La limitazione di questo approccio è che in questo modo si sorvola sul disturbo primario
sottostante, cioè la disfunzione neuro-strutturale della colonna.

Si ha disfunzione neuro-strutturale quando la colonna è perso la sua posizione normale. Quando
inizia è impercettibile, nel senso che non si avverte lo slittamento, non si sente dolore né si
percepiscono disturbi neurologici immediati. Ma mentre l’anomalia strutturale continua il suo lento
deterioramento provocherà problemi miofasciali, ossei e neurologici.

Uno slittamento o un’anomalia strutturale sono la causa profonda tipica di protrusioni, ernie,
stenosi dei canali intervertebrali e del canale spinale. Se l’anomalia strutturale di fondo non
viene affrontata e ci si limita ad arginare i sintomi, il vero problema peggiorerà con il
passare del tempo. La soluzione consiste nel valutare la situazione neuro-strutturale, recuperare
le anomalie e agevolare la normalità della fisiologia. Il metodo di elezione per questo recupero è il
percorso Upper Cervical, proprio perché fondato sullo studio delle dinamiche alla base dello
sviluppo delle disfunzioni neuro-strutturali.