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La sindrome da fatica cronica è uno dei disturbi cronici più equivocati. A meno che non si sia direttamente o indirettamente coinvolti perché se ne soffre in prima persona o perché ne soffre qualcuno a cui teniamo, non è un argomento che le persone in genere conoscono. Se avete ricevuto voi stessi questa diagnosi o se conoscete qualcuno a cui è stata diagnosticata, questo articolo potrebbe aiutarvi a comprendere meglio questo disturbo e a conoscere una forma naturale di aiuto che sta dando speranza a coloro che patiscono sofferenze croniche come la sindrome da fatica e la fibromialgia.


1) I sintomi comprendono molto di più della fatica

Se pensavate che il nome “fatica cronica” descrivesse l’intero disturbo, state considerando un aspetto soltanto di un condizione così debilitante, che invece comprende anche molto altro, dal dolore cronico e sintomi di disfunzione cognitiva (problemi di memoria, mancanza di concentrazione ecc).

2) La diagnosi può richiedere mesi

Non c’è un marcatore genetico o ematico da cercare, così i medici prendono in considerazione tutti i sintomi del paziente e le altre patologie a cui possono essere associati e per i quali ci sono test diagnostici. Si procede per esclusione per determinare se una persona soffre di sindrome da fatica cronica.

3) E’ sotto-diagnosticata

Secondo l’Institute of Medicine, solo 1 persona su 7 che soffre di sindrome da fatica cronica riceve una diagnosi ufficiale e non è chiaro se dipenda dal fatto che i medici sono riluttanti a stilare questa diagnosi anche dopo aver escluso altre possibilità o se i malati si arrendono nel corso dei controlli.

4) L’infiammazione è comune

L’infiammazione è il vero criterio discriminante fra la sindrome da fatica cronica e la fibromialgia. I ricercatori ritengono che la fatica cronica sia collegata ad una risposta infiammatoria incontrollata. Invece, i pazienti fibromialgici possono sentirsi come se soffrissero di infiammazione ma la sensazione di infiammazione è di natura neurologica e non è veramente collegata all’infiammazione nella maggior parte dei casi.

5) Fatica cronica non significa fatica costante.

I pazienti passano periodi di remissione tra una crisi e l’altra. Sono molti i fattori che possono influenzare la durata di un periodo di remissione. Esagerare con le attività quando ci si sente bene è il modo più veloce per accorciare un periodo di remissione.

6) Molti medici non sanno nulla o quasi della fatica cronica

Di nuovo, questo potrebbe essere uno dei motivi per cui l’incidenza della sindrome è sottostimata. Però è un dato di fatto che la maggior parte dei medici deve aver fatto un corso di aggiornamento per saperne qualcosa. Non è un argomento trattato spesso nelle riviste mediche. Può volerci del tempo anche solo per trovare un dottore che prenda eventualmente in considerazione una possibile diagnosi di sindrome da fatica cronica.

7) Non ci sono protocolli di cura approvati ufficialmente per la la sindrome da fatica cronica

Questo non significa che non possiate fare nulla. Semplicemente non c’è un trattamento per la fatica cronica ufficialmente riconosciuto. I farmaci che vengono prescritti servono a trattare i singoli sintomi. Sebbene la maggior parte dei medici si tenga a distanza da forme di aiuto naturali, ci sono forme di cura alternative per le quali le persone stanno mostrando un certo interesse.


7) Dovete trovare il vostro personale ritmo di vita

Questa può essere la cosa più importante da imparare per i pazienti che soffrono di fatica cronica. Dovete trovare il vostro ritmo di vita. Ascoltate il vostro corpo per capire che cosa non può sopportare. Qualche volta sarete tentati di ignorare quello che il vostro corpo vi dice perché volete assolutamente fare qualcosa. Ma il riacutizzarsi dei sintomi sarà una lezione che ricorderete poi. Non potete neppure lasciare che sia qualcun’altro a dettare il vostro ritmo di vita. Sindrome da fatica cronica non significa certo essere sedentari o pigri; significa saper conservare le energie per portare a termine quello che avete bisogno di fare e per le cose importanti nella vita.


9) Imparerete ad essere i vostri stessi sostenitori.

Se per natura non siete il tipo di persona che parla apertamente dei propri bisogni, gradualmente imparerete questa capacità. Imparerete come e quando dire di no quando qualcosa è al di là delle vostre forze. Imparerete a chiedere aiuto agli altri, soprattutto quando si tratta di professionisti della salute che potrebbero non capire quello che state affrontando.

10) Può esserci un sollievo naturale adatto a voi

Questo è particolarmente vero se avete avuto in passato traumi del collo o della testa e, anche in assenza di traumi pregressi, è comunque possibile che un disallineamento alto cervicale giochi un ruolo nella causazione della sindrome. Un tale disallineamento infatti può avere effetti di vasta portata sul corpo perché provoca pressione sul tronco encefalico o limita la circolazione di sangue e ossigeno che deve raggiungere il cervello. Quindi correggere un disallineamento può aiutare a dare un po’ di sollievo.


Prima di accantonare l’idea perché il chiropratico da cui siete già stati non è riuscito ad aiutarvi, considerate che Upper Cervical è una forma molto specializzata di chiropratica che differisce sotto molti aspetti dalla chiropratica della colonna. Facciamo un lavoro di precisione, senza scrocchi o movimenti bruschi, sulle prime due vertebre cervicali. C1 e C2 proteggono quella zona delicata in cui il tronco encefalico incontra il midollo spinale ed in prossimità passano i vasi sanguigni in cui scorre il sangue verso il cervello. I pazienti spesso trovano un beneficio durevole con una progressiva correzione della centratura di queste due vertebre.


Se soffrite di sindrome da fatica cronica, questo potrebbe essere la forma di aiuto naturale che stavate cercando e se volete maggiori informazioni non esitate a contattarci per fissare un colloquio informativo gratuito con il dott. Khan.