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Ricorderete che una delle prime cose che vi abbiamo spiegato nel nostro primo colloquio è che Upper Cervical ha un obiettivo diverso da quello di tutte le tradizionali professioni della salute, cioè non si focalizza sul trattamento del sintomo ma lavora sulla causa a monte di quel sintomo. Questo significava che il nostro primo obiettivo sarebbe stato la correzione progressiva dell’allineamento della colonna e la sua rieducazione. Miravamo al recupero ed al mantenimento di un allineamento più fisiologico, perché questo avrebbe ridotto le interferenze sui percorsi del sistema nervoso e avrebbe favorito i normali processi corporei di recupero e ripristino della salute. D’altra parte, quello che caratterizza Upper Cervical (e la chiropratica specializzata in generale) è proprio il lavoro sulla causa primaria dei sintomi individuali, non i sintomi in sé.

Alla fine del piano di correzione principale, le modifiche dell’assetto della struttura sono visibili nelle radiografie di controllo e questo ci consente di rivalutare la frequenza dei controlli e passare alla fase di mantenimento con ritmi molto più diluiti.

La raccomandazione di non interrompere il monitoraggio e di continuare a fare controlli periodici (cioè fare mantenimento) deriva dalla consapevolezza che non esiste una stabilizzazione definitiva della colonna. La salute è un processo dinamico in continua evoluzione, le sollecitazioni della vita quotidiana continuano ad esserci, giustamente il miglioramento conquistato nelle condizioni di salute ci invoglia a dimenticare le paure di un tempo e a non sentirci più limitati nelle nostre attività. È giusto così. La salute ritrovata va goduta. Non possiamo metterci in naftalina per preservare questo nuovo equilibrio, vi pare? Sarebbe come restaurare un splendida macchina e poi tenerla chiusa nel garage.

La fase di mantenimento è il naturale proseguimento della fase intensiva/correttiva. Se nella fase precedente ci proponevamo di correggere e rieducare, con il mantenimento ci proponiamo di saggiare la stabilità e l’autonomia recuperata dal paziente, allungando progressivamente i tempi fra le sedute, per capire quanto riesce a tenere la correzione ed intervenire appena si sposta qualcosa, prima che si possano produrre nuovamente disfunzioni e sintomi.

Il grado di stabilità neuro-strutturale guadagnato con la fase iniziale è diverso da persona a persona. Ciascuno matura un’autonomia diversa. L’allineamento può sempre essere disturbato nuovamente dalle attività quotidiane. Sempre più spesso il recupero sarà naturalmente autonomo, ma ancora all’inizio non lo è e a volte ha bisogno di un aiuto. Per questo si fanno correzioni anche in mantenimento.

Bisogna avere sempre ben chiaro che monitorare regolarmente ed eventualmente correggere va fatto indipendentemente dalla (ri)comparsa di un sintomo. Un buon allineamento protegge preventivamente dalla comparsa di disturbi.

Purtroppo la tentazione è quella di dimenticarsi della logica del nostro lavoro, di farsi riprendere dalle vecchie abitudini per cui si andava da un terapista solo quando il sintomo ricompariva. Ma interrompere i controlli periodici e muoversi solo quando si sta male significa aver lasciato regredire indisturbato l’assetto della colonna al punto che si ricreano le condizioni per l’innesco del sintomo. Allora sperare che una correzione sporadica garantisca un recupero immediato è un’aspettativa senza logica. La correzione non può agire sul sintomo. Non è quella la sua funzione. Non lo è mai stata. Poi, se il sintomo regredisce subito ben venga, saremo i primi a esserne contenti, ma non lo si può pretendere. Il corpo non funziona così.

Ci avete fatto caso che quando venite a visita e sottoponete un sintomo al nostro specialista, la prima cosa che lo specialista fa è la scansione? Indipendentemente dal tipo o dall’entità del sintomo? Lo specialista Upper Cervical per prima cosa deve essicurarsi dello stato dell’allineamento cranio-cervicale, perché se c’è un’interferenza in corso quella è l’unica cosa che importa e su cui andrà a lavorare.

Capirete quindi che la frequenza delle sedute in mantenimento non è decisa arbitrariamente, non può essere astrattamente standardizzata né fissata a priori, ma è tarata sull’evoluzione del singolo paziente. Ad una frequenza meno serrata ci si arriva col tempo e si costruisce gradualmente.

Da parte nostra, garantiamo l’impegno a seguire i pazienti con la consueta attenzione anche in mantenimento. Inoltre, per incentivare l’impegno alla continuità offriamo una tariffa agevolata per le sedute in questa fase e la possibilità di fare gratuitamente gli eventuali aggiornamenti radiografici nella nostra struttura, ma abbiamo bisogno della vostra collaborazione. Se ci si perde di vista per troppo tempo, riprendere le fila del percorso richiederà visite più frequenti, vanificando il vantaggio acquisito nel percorso precedente. Non sottolineeremo mai abbastanza che la regolarità conviene prima di tutto a voi. Ricordate: il vostro specialista Upper Cervical è dalla vostra parte per la vostra salute. Una strategia comune sarà sempre una scelta vincente.