L’elenco infinito dei sintomi. Il pozzo senza fondo del dolore nello sguardo delle persone. Quante volte ci troviamo faccia a faccia con queste realtà quando incontriamo nuovi pazienti durante i consulti gratuiti. Ci raccontano come il loro stato di salute si sia deteriorato e di come continui a farlo, della lista infinita di sintomi che si sono succeduti e dell’elenco altrettanto lungo delle terapie sintomatiche che hanno tentato. E poi arrivano qui, sfiniti ma ancora speranzosi di interrompere questo circolo vizioso. E c’è speranza.
Iniziamo da alcune nozioni fondamentali di base. L’attuale modello di pensiero si concentra solo sui sintomi e soltanto quando essi si presentano. Si salta da un dottore all’altro per trattare sintomo dopo sintomo. All’inizio è una soluzione che funziona; poi si inizia a rendersi conto che i sintomi si modificano e che il recupero diventa insoddisfacente. È ora di cambiare sistema. Bisogna riconoscere un dato di fatto fondamentale: curare i sintomi è come dissipare il fumo e non serve a niente se non si spegne il fuoco.
Il nostro corpo è una macchina. Una macchina molto intelligente e complicata, con alcuni meccanismi di base molto semplici. È il cervello che controlla questa macchina. Il cervello controlla tutti gli organi del corpo attraverso i nervi. Per la loro delicatezza, i nervi devono essere protetti e la protezione più solida e più forte è la colonna vertebrale. Perché il cervello possa comunicare bene con i nervi e gli organi che quei nervi devono attivare, la colonna vertebrale deve avere un allineamento strutturale corretto.
Quando perdiamo la nostra integrità strutturale normale, a causa di un Complesso di Disallineamento dell’Atlante, si verificano anomalie su più livelli nel funzionamento del cervello e degli organi. Quando dico anomalia non sto parlando di dolore, non sto parlando di sintomi. Sto parlando di cambiamenti neurologici e biochimici che lentamente cambiano la funzionalità degli organi e del cervello. Con il passare del tempo, la funzionalità degli organi si riduce gradualmente fino a dar luogo alla fine all’effetto sintomatico.
Come dicevo prima, se si cura solo il sintomo (che è un effetto secondario), si tocca solo la superficie del problema. Se vogliamo risolvere il problema alla sua origine, invece, bisogna analizzare l’Atlante e valutare di quanto sia fuori asse. Una volta che abbiamo trovato il disallineamento, bisogna correggerlo vettorialmente.
Il nostro lavoro alla Upper Cervical è semplice: cerchiamo la causa della vostra attuale condizione di salute. Se guardassimo solo ai sintomi, non si uscirebbe mai dal circolo vizioso. È ora di cambiare prospettiva nell’affrontare i disturbi autoimmuni. Invece di curare i sintomi, è ora di agire sulla causa. Fate controllare il vostro Atlante nel centro Upper Cervical di Cattolica, dove disponiamo di strumentazione diagnostica specifica per questa analisi unica in Europa.