Quando è stata l’ultima volta che siete stati contenti di ricevere una diagnosi? Vero che fate del vostro meglio per arrivare ad un certo livello di salute, con la dieta, la postura, lo yoga ecc. in modo che il vostro appuntamento annuale con il medico sia un piacere?
Naturalmente una delle prime domande che il medico vi fa è: “Come ti senti?”. Tuttavia è una domanda trabocchetto, perché, anche se sarà seguita da domande su intensità e durata dei sintomi, quello che importerà veramente sarà la disamina dei referti dei test oggettivi sui quali il dottore può misurare il vostro reale stato di salute.
Per il dottore sono gli esami ed i loro risultati oggettivi che definiscono le vostre condizioni. Per valutare la crescita di un bambino si usano altezza e peso, per valutare lo stato di salute di un giovane o di un adulto si usano gli esami del sangue, della pressione sanguigna, dei livelli di colesterolo. Per quanto un sintomo possa essere importante, sarà sempre un parametro SECONDARIO rispetto ai dati oggettivi che risultano dalle analisi nel determinare il vostro stato di salute.
Per la sua valutazione, il dottore mette a confronto i dati che ricava dai vostri esami e li confronta con i parametri normali e si assicura che i primi si avvicinino ai secondi il più possibile. Ogni parametro di analisi ha i suoi valori normali specifici: ci sono quelli della pressione sanguigna, quelli della glicemia, quelli della temperatura corporea ecc. Un valore occasionalmente fuori norma non è significativo, ma quando il dottore verifica che un valore rimane anomalo per un tempo protratto, egli deve in tutta coscienza informarvi che lasciare quel valore fuori controllo provocherà l’insorgenza CONSEGUENTE (SECONDARIA) di un disturbo. La funzione degli esami è proprio questa: sono una misurazione iniziale per il raffronto fra la gamma dei valori normali e situazioni patologiche o di malattia in corso.
Allo stesso modo, se non di più, bisogna guardare ai parametri di normalità della colonna cervicale. Quando essa non è nella sua gamma di assetto corretta, ne soffrono i nervi che essa contiene, con una pletora di possibili disturbi conseguenti (secondari), come:
- torcicollo
- coliche
- disturbi dell’attenzione e iperattività (ADHD)
- autismo
- scoliosi
- mal di testa/emicrania
- vertigini
- nausea
- cervicalgia/ lombalgia
- problemi posturali
- ernie discali
- osteofiti
- artrosi
- problemi muscolari
- tunnel carpale
Però, se ci pensate bene, non è che aspettate che la vostra pressione sanguigna, il vostro colesterolo o la vostra scoliosi siano fuori controllo prima di fare qualcosa, giusto? Andate regolarmente a farvi esami di controllo per evitare che si sviluppino disturbi secondari.
In quanto specialista dell’articolazione cranio-cervicale, io pongo particolare attenzione all’integrità neurologica e strutturale della testa in rapporto alla colonna alta cervicale. Questa è una delle zone del cervello e dei nervi spinali più delicate. Un assetto anomalo in quest’articolazione può produrre una quantità di disturbi conseguenti notevole.
È sempre meglio fare un esame radiografico 3-D specifico, abbinato ad un test neurologico funzionale per assicurarvi che anche la vostra colonna cervicale sia in condizioni di normalità. Questi esami si possono eseguire a Cattolica nell’unico centro in Europa dove si applicano i protocolli americani per questo tipo di valutazione.
“Non prendetevi cura del vostro corpo sono quando mostra segni di cedimento. Fate prevenzione per salvaguardare il vostro corpo il più possibile” (dott. Asif Khan).